ATTILIO SPAGNUOLO – MI INNAFFIO DI ME

Quest’opera rappresenta l’ideale connubio tra l’uomo e l’ambiente in cui vive. Innanzi ai nostri occhi si presenta una scena tanto affascinante quanto surreale, in cui vediamo un giovane fluttuare nell’etere, tra nuvole e fiori, in barba a qualsiasi forza di gravità. La consistenza del suo corpo è così labile da consentirgli di levitare, con viticci che prendono il posto di carne ed ossa all’altezza del busto e delle caviglie.

Il nostro ragazzo ha un’espressione serena e una postura piuttosto rilassata; l’ambiente che vive dentro lui lo fa star bene, donandogli benessere e leggiadria. Anche i fiori che spuntano dal suo busto e fanno capolino dal suo zaino hanno un aspetto florido e rigoglioso. Un innaffiatoio provvede a garantire loro, infatti, il sostentamento di cui hanno bisogno. Per continuare a crescere, e a proliferare.

Quel che l’artista vuole comunicarci è che prendersi cura dell’ambiente vuol dire anche avere a cuore il nostro benessere, con reciproco giovamento.

(testo di Andrea Lucente)

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