ISIDERIO – QUANTO È BELLO IL NOSTRO PIANETA

Quest’opera è realizzata da un collettivo di giovani artisti, che negli ultimi tempi ha intrapreso una personale e riconoscibilissima peregrinazione murale, soprattutto nell’area metropolitana di Pescara. L’obiettivo di questi ragazzi, in maniera molto informale e minimale, è quello di lasciare un messaggio sulle superfici via via tinteggiate, nero su bianco; un messaggio velatamente nascosto in quella che è la loro stessa firma, calligraficamente disegnata in modo che, letta specularmente, possa essere di ispirazione e sostegno per chi si soffermi ad osservare le loro opere: “dire di si”.

Prestate attenzione a quel soffione, apposto a chiusura della firma di cui sopra. Li vedete quei semi, che iniziano a disperdersi, a viaggiare, per generare nuova vita? Ecco, nel linguaggio dei fiori il soffione (o tarassaco, o dente di leone, chiamatelo un po’ come volete) rappresenta il flusso della vita; che nell’opera qui esposta è straordinariamente scorto dall’alto, da colui che è stato il più famoso cosmonauta sovietico, Yuri Gagarin. Come non rimanere incuriositi da questo personaggio, il primo uomo a volare nello spazio e ad orbitare attorno alla Terra?

Osservando il murale sarà facile ritrovare, nei reconditi della nostra memoria, quelle iconiche immagini avvistate sui libri di scuola, o molto più banalmente su internet, ritraenti gli occhi vispi ed entusiasti di colui che divenne uno degli Eroi dell’Unione Sovietica; il quale, a bordo della capsula Vostok 1, fu immortalato bardato di tutto punto, con la tuta spaziale arancione e il celebre casco bianco, sul quale fu dipinta, in rosso e a caratteri cubitali, la sigla CCCP.

Gli occhi di Yuri, allora, come per magia diventeranno i nostri, e ci ritroveremo a fantasticare su come possa essere il nostro pianeta, visto da lassù. Non importa che poi affiori in fretta la consapevolezza di dover rimanere inevitabilmente interdetti, tra la strada e le stelle; possiamo comunque ben comprendere la portata delle parole enunciate dallo stesso Gagarin in seguito alla sua impresa, prese per l’occasione in prestito e traslate sul muro: “Girando attorno alla Terra, nella navicella, ho visto quanto è bello il nostro pianeta. Il mondo dovrebbe permetterci di preservare ed aumentare questa bellezza, non di distruggerla!

Una riflessione, quella dell’astronauta russo, il cui eco riverbera ancora nitidamente. E che porta a domandarci: come è possibile investire così tante risorse ed energie per la corsa all’esplorazione di Marte, quando le problematiche ambientali e climatiche del pianeta Terra risultano ancora irrisolte?

(Andrea Lucente)

DOVE SI TROVA?